I gatti che vivono in appartamento sono maggiormente soggetti a una patologia legata alla restrizione del territorio a disposizione e che porta a un vero e proprio stato di ansia. Il gatto è un animale in cui l’organizzazione territoriale rappresenta un elemento fondamentale per l’ottenimento di uno stato di benessere psico-fisico.
Infatti per questa specie esistono delle vere e proprie zone del territorio dove l’animale svolge alcune delle sue funzioni vitali. Una zona è quella in cui il gatto si alimenta, un’altra è quella che offre al gatto zone di riposo, un’altra ancora è rappresentata dalla sua “toilette” e poi ci sono i luoghi dove il gatto svolge attività ludiche o di caccia. Per un gatto che ha a disposizione anche un giardino, sarà più facile ricavarsi e gestire queste zone, ma per un gatto che vive solo in appartamento non sempre è facile avere tutto questo spazio a disposizione. Se poi l’ambiente è abitato da più gatti, questo può complicare le cose. Così in alcuni gatti sia per una componente caratteriale individuale, sia per questi condizionamenti ambientali, può svilupparsi una forma patologica che va sotto il nome di “ansia da luogo chiuso” che ha come sintomo più evidente una tendenza all’iperaggressività del gatto. Chi adotta un gatto deve fare tutto il possibile per ricreare un ambiente idoneo alle sue esigenze comportamentali e la riorganizzazione del territorio insieme all’uso di feromoni e di farmaci psicotropi rientrano tra i cardini della terapia di questo stato di ansia che mina la salute del nostro amico micio.