La toxoplasmosi è una delle malattie più temute durante la gravidanza della donna.
Tuttavia, c’è molta disinformazione relativamente a questa malattia: molti pensano che il principale responsabile dell’infezione sia il gatto.
In realtà, più studi hanno dimostrato che solo una bassissima percentuale di persone contrae la toxoplasmosi dal proprio gatto domestico. Le vie principali di infezioni sono il consumo di vegetali non lavati contaminati da oocisti di toxoplasma (ben l’8% dei vegetali analizzati in uno studio risultava positivo a toxoplasma) e il consumo di carne cruda. Infatti, supponendo anche che un gatto abbia contratto la toxoplasmosi, eliminerà con le feci le oocisti del microrganismo in una bassissima percentuale di casi e per pochi giorni. Inoltre, le oocisti appena eliminate non sono infettive: devono passare da 1 a 5 giorni prima che lo diventino. Da ciò si deduce
come cambiare la lettiera del gatto una volta al giorno, magari muniti di guanti, sia sufficiente per azzerare il rischio di contrarre la toxoplasmosi dal proprio gatto.
Un’ulteriore precauzione può essere quella di non alimentare l’animale con carne cruda. Il comportamento di allontanare da casa il proprio gatto durante la gravidanza non trova, quindi, alcuna giustificazione e rischia di contribuire solo all’aumento del randagismo.